Voci di casa nostra nel Giorno della Memoria.
Di dove sei?
Di Gairo. E tu?
Di Siniscola.
Allora conosci mio fratello.
E chi è?
Melis Egidio, fa il cantoniere.
Quel… Mi ha messo la contravvenzione perché camminavo con il carro in cunetta.
A parlare non sono due sardi che si incontrano in una stazione dei treni, né emigrati isolani in terra straniera ritrovatisi a lavorare nella stessa fabbrica. Lo scenario è molto più drammatico, quasi inimmaginabile: campo di concentramento di Mauthausen-Gusen. In quel lager dell’Alta Austria, e nei suoi 49 sottocampi dove il lavoro era una condanna a morte, in cinque anni sono stati uccisi almeno 128 mila prigionieri. Quando i militari americani entrano il 5 maggio 1945 scoprono l’orrore di cataste di cadaveri. Tra i 16 mila morti viventi , c’è anche Modesto Melis, classe 1920, originario di Gairo residente a Carbonia.
Voci di casa nostra nella Giornata della Memoria che Graziano Canu ha fissato in “Gli ultimi testimoni. Sardi nella seconda guerra mondiale”. Venticinque video interviste raccolte in un Dvd edito da Radio Barbagia