Malloreddus - Gnocchetti sardi

In: Root Su: sabato, gennaio 25, 2020

Malloreddus 

Ingredienti:

500 g di farina di semola di grano duro;

250 ml di acqua;

sale q.b.

I malloreddus sono i tradizionali gnocchetti sardi, ottenuti impastando semola di grano duro, sale e acqua.

L'impasto viene diviso in tanti bastoncini tagliati in pezzettini delle dimensioni di un fagiolo. I dadini ottenuti vengono schiacciati con il pollice, arricciati e infine premuti con un attrezzo che in genere varia di casa in casa. Tradizionalmente si usava un canestro fatto con il culmo secco del fieno. Questi attrezzi conferiscono ai malloreddus il loro caratteristico aspetto. 

Il segreto è lavorare tutto l'impasto a mano fino a ottenere un panetto morbido e omogeneo e, dopodiché, spolverizzarlo con un po’ di semola, coprendolo con un canovaccio e lasciandolo riposare per mezz’ora.

Distribuite i malloreddus ottenuti su un vassoio spolverizzato con la semola e copriteli con un canovaccio fino al momento di utilizzarli.

Il loro nome cambia a seconda delle zone della Sardegna, la regione che, orgogliosa, ne vanta i natali. Nel nuorese mangerete i cravaos, a Sassari vi serviranno i ciciones, o cigiones, e a Logudoru mangerete i macarones.

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Malloreddus - Gnocchetti sardi - Cuor di Sardegna js_def

Malloreddus - Gnocchetti sardi

In: Root Su: sabato, gennaio 25, 2020

Malloreddus 

Ingredienti:

500 g di farina di semola di grano duro;

250 ml di acqua;

sale q.b.

I malloreddus sono i tradizionali gnocchetti sardi, ottenuti impastando semola di grano duro, sale e acqua.

L'impasto viene diviso in tanti bastoncini tagliati in pezzettini delle dimensioni di un fagiolo. I dadini ottenuti vengono schiacciati con il pollice, arricciati e infine premuti con un attrezzo che in genere varia di casa in casa. Tradizionalmente si usava un canestro fatto con il culmo secco del fieno. Questi attrezzi conferiscono ai malloreddus il loro caratteristico aspetto. 

Il segreto è lavorare tutto l'impasto a mano fino a ottenere un panetto morbido e omogeneo e, dopodiché, spolverizzarlo con un po’ di semola, coprendolo con un canovaccio e lasciandolo riposare per mezz’ora.

Distribuite i malloreddus ottenuti su un vassoio spolverizzato con la semola e copriteli con un canovaccio fino al momento di utilizzarli.

Il loro nome cambia a seconda delle zone della Sardegna, la regione che, orgogliosa, ne vanta i natali. Nel nuorese mangerete i cravaos, a Sassari vi serviranno i ciciones, o cigiones, e a Logudoru mangerete i macarones.

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