Chi di voi non ha mai assaggiato un bel bicchiere di Cannonau, probabilmente il vino rosso sardo più amato?
Forse tutti, o comunque la maggior parte delle persone, associano la dicitura "Cannonau" alla Sardegna. Ma siamo sicuri di saper leggere correttamente un'etichetta in modo da capire le caratteristiche del vino cannonau e la reale provenienza del prodotto?
In ogni bottiglia del nero più famoso dell’isola appare la dicitura “Cannonau di Sardegna DOC” ma questo cosa vuole dire?
L’acronimo D.O.C. significa di origine controllata e in enologia certifica la zona di origine e della raccolta delle uve utilizzate per la produzione del prodotto sul quale è apposto il marchio.
Per avere il marchio D.O.C. Cannonau di Sardegna bisogna rispettare un ferreo disciplinare che serve come garanzia del prodotto. Nel disciplinare (DPR 21.07.1972 G.U. 248 - 21.09.1972 e successive modifiche) viene delimitata la zona del Cannonau, ossia tutta la Sardegna, e l’uvaggio deve obbligatoriamente provenire da questa zona, oltre che rispettare altre restrizioni come il quantitativo minimo di uva cannonau (85%) e le tecniche obbligatorie di vinificazione.
Però qui iniziano i primi problemi. Come è possibile allora che spesso e volentieri, soprattutto nella penisola, si trovino vini Cannonau di Sardegna Doc non di cantine sarde? La risposta è molto semplice, nessuna truffa o violazione di legge, semplicemente per il vino cannonau la territorialità purtroppo riguarda solamente l’uvaggio e non l’imbottigliamento (cosa invece che non avviene per altri vini, come il Barolo): quindi nulla vieta a una cantina non sarda di acquistare l’uva nell’isola e di imbottigliare il vino nella penisola con tutti i crismi previsti dalla normativa. Tutt’oggi la Sardegna non è riuscita a far riconoscere la territorialità anche al Cannonau, ma acquistare un vino prodotto e imbottigliato in Sardegna è comunque un sinonimo di garanzia, anche perché risulta logicamente inspiegabile come sia possibile che i Cannonau di Sardegna imbottigliati fuori dall’isola abbiano puntualmente dei prezzi notevolmente più bassi, nonostante la filiera sia più lunga. Qualche dubbio è lecito.
Però l’etichetta, oltre ad indicare dove il vino è stato imbottigliato, ci può dare tante altre informazioni che servono a rendere l’acquirente più consapevole del prodotto e capire anche il perchè di un determinato prezzo.
In questo ci viene di nuovo in aiuto il disciplinare che indica in maniera dettagliata cosa ci può essere in etichetta e che caratteristiche deve avere il prodotto per avere quella determinata dicitura. Quante volte avete pensato “Ma guarda il prezzo del Cannonau riserva"! Ma quella dicitura “riserva” dà al prodotto una qualità mediamente superiore: infatti deve essere sottoposta a un periodo di invecchiamento non inferiore ai due anni e deve avere un titolo alcolometrico volumico naturale minimo del 13,0 (mentre per il cannonau normale è di 12,5).
Oltre al rosato, (facilmente riconoscibile per il colore rosa del vino), un’altra dicitura spesso presente nelle etichette è il termine "classico" . Questo termine, che potrebbe essere sottovalutato, in realtà dà maggior prestigio al vino; per prima cosa è previsto unicamente per i vini delle province di Nuoro e Ogliastra, ed anche in questo caso sono obbligatori due anni di invecchiamento; inoltre la resa massima di uve per ettaro non deve essere superiore a 9 tonnellate e il totale alcolometrico volumico totale minimo è addirittura di 13,50%.
Abbiamo detto che la territorialità per il cannonau riguarda solamente l’uvaggio, ma non l’imbottigliamento. Questo non è completamente vero: il decreto riconosce alcuni tipi di cannonau classici particolarmente pregiati: Oliena o Nepente di Oliena, Capo Ferrato, Jerzu, stabilisce dei veri e propri confini territoriali per le tre tipologie di cannonau e in questo caso l'imbottigliamento e il condizionamento deve aver luogo nelle predette zone geografiche delimitate per salvaguardare la qualità, la reputazione, garantire l’origine della denominazione ed assicurare l’efficacia dei controlli.
In conclusione possiamo dire che il disciplinare definisce in maniera chiara e univoca il "Cannonau di Sardegna” Rosso e Rosato,“Cannonau di Sardegna” Rosso Riserva, “Cannonau di Sardegna” Passito, “Cannonau di Sardegna” Liquoroso, “Cannonau di Sardegna” Classico, indicandone in maniera dettagliata colore, odore, sapore, titolo alcolometrico volumico totale minimo, acidità totale minim, ed estratto non riduttore minimo, oltre che le peculiarità di ognuno.
Tutto ciò può servire sia per un acquisto più consapevole del prodotto, sia per abbinare il vino cannonau ai cibi giusti.
Cuor di Sardegna, negozio online di prodotti tipici sardi: seguici su twitter, facebook e instagram per scoprire tutto sulla Sardegna :)